Paris

28 Settembre 2015, Paris – Job Research

Sabato è inizita la mia ricerca.

Dopo aver settato un CV alla francese (più diretto e sintetico, niente modello europeo e bla bla bla) col moi francesino preferito, siamo usciti alla volta di cinque posti a cui avevamo pensato in precedenza, due ristoranti (simil-)italiani e tre pub.

Sono bartender da diversi anni ormai e l’esperienza londinese ha fortificato ulteriormente la mia passione per questo lavoro e per gli spiriti in generale. Non ho pero’ troppa confidenza con la lingua francese,  quindi ho scelto di cominciare volando basso: posti carini, molto frequentati da turisti e in belle zone, ma niente Michelin Star o club privati come quelli per cui ho lavorato oltremanica.

In totale, infine, ho lasciato traccia del mio passaggio in sette posti, intavolando conversazioni col mio francese arrangiato e tanti sorrisi.

Non farò la finta modesta, inconsapevole e quant’altro: so di avere un buon CV, mi faccio il mazzo da due vite e mezza, e so di avere una bella presenza, in linea di massima (lavorativamente parlando) piaccio alla gente.

I risultati sono stati i seguenti: tralasciando un negozio di animali grande come un supermercato, il cui commesso sembrava perplesso in quanto non ho alcuna esperienza nel settore e col mio francese balbettante mi ci vorrei vedere io stessa a spiegare le differenze tra i vari cibi per cani (sa, questo è più bilanciato ed adatto a soggetti sensibili, questo invece..), il resto posso dire sia stato un piacevole successo.
Due politicamente corretti “le faremo sapere”; un “la chiameremo in settimana per una prova”; un “ne parlero’ col mio manager ma le scriva una mail lei stessa, per essere sicuri che visioni il suo curriculum. Ah, e passi anche da questo locale chiedendo di Fred, è un posto nuovo molto bello, dovrebbero aver bisogno, le piacerà”;  un “torni lunedì mattina per parlare col capo” e un “torni lunedi’ sera per una prova”.
Mi sono ritrovata quindi, all’effettivo, con una prova, un colloquio e un nuovo contatto tra le mani. Ero soddisfatta e fiduciosa, oltre che incredibilmente stanca.

Stamattina sono andata a fare il colloquio che mi ha portato ad avere un’altra prova fissata per domani mattina. Un buon inizio di giornata!
Andando poi verso la metro per raggiungere M per pranzo, mi sono fermata in una boutique di whiskey e spiriti che aveva attirato la mia attenzione due sere prima, ma che avevo trovato chiusa. E’ stato AMORE: posticino stupendo dislocato su tre piani, con un una vastità di prodotti di una qualità a momenti imbarazzante, con tanto di piccolo bar/laboratorio per darsi alla mixologia. Un piccolo paradiso, giuro. Mi hanno detto di contattarli direttamente sul sito oggi stesso, perché hanno bisogno di una persona almeno; ed una ragazza bartender potrebbe essere perfetta. Ovviamente non erano loro a doverlo decidere, ma hanno subito scritto una mail a chi di dovere che sommata alla mia potrebbe fruttare il risultato sperato.

E non lo dovrei dire, ma ci spero davvero. Davvero tanto! Di tutti quelli visti fin’ora, sarebbe il posto che sceglierei. Incrociamo le dita nell’attesa che loro scelgano me.

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S.

10 pensieri riguardo “28 Settembre 2015, Paris – Job Research

  1. Però… mi ricordi… mia moglie (che è la seconda) quando ancora non ci conoscevamo.
    Finite le superiori, lei partì per Londra per studiare inglese, e si pagò i corsi lavorando a pranzo in un ristorante italiano e la sera come bartender in un club di biliardo. Dopo un paio d’anni venne presa come assistente di volo in Italia, e lasciò perdere Londra. Adesso, 20 anni dopo, ha trascorso gli ultimi 3 anni in cassa integrazione studiando alla Sapienza e laureandosi in Cinese e Coreano (Inglese e Francese già li parla). Quindi… ora ha buone speranze di trovare lavoro in un ristorante cinese!!
    A parte le battute, mi ricorda spesso che, i primi tempi a Londra, aveva un successone al club di biliardo PROPRIO perché aveva difficoltà con la lingua e non sapeva neanche come si preparassero i cocktail, quindi erano i clienti stessi che glielo dovevano spiegare ogni volta. Quando poi imparò a giocare lei stessa a biliardo… diventò un successone: i proprietari la adoravano.
    Grazie per avermi fatto tornare in mente tutto questo.
    Take care

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    1. Grazie a te per aver condiviso questo dolce ricordo! Si direbbe una donna coraggiosa, tua moglie.. Non si farà fermare da questo paese a rotoli, si è reinventata ancora e ancora! Sono certa che troverà un lavoro che la ripaghi per questo 😉
      Un abbraccio a voi

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