Off topic ma mai troppo

Cose che non vorresti leggere mai

Non sono riuscita a condividere direttamente il post di Facebook, quindi vi copio e incollo ciò che ho appena letto, contenuto della pagina Wequal, che mi ha profondamente sconcertato, rattristato, lasciato senza parole.

“La notte tra venerdi 13 e sabato 14 Gennaio 2017 è successo qualcosa di talmente grave che ho deciso di non ignorarla ma di denunciala pubblicamente.
Sono tornato in Italia per una breve vacanza con l’intento di stare con la famiglia e gli amici, cosí in una serata come le altre ho deciso di andare a ballare in compagnia.
Eravamo 4 maschi ed una femmina.
Il locale in questione contava due ingressi: uno vuoto dove nessuno era in fila e l’altro invece usato dai clienti.
Logicamente il nostro gruppo si avvicina all’ingresso usato da tutti ma al momento di andare a prendere il ticket dalla ragazza fuori, il buttafuori si avvicina a noi e mettendosi davanti mi mette la mano sul petto e mi ferma: “Devi usare l’altra entrata”.
Cosí si rivolge a me con voce ferma. Io subito mi sono girato verso la mia amica convinto che probabilmente era una di quelle serate dove le donne avevano l’ingresso separato per entrare prima degli uomini.
“Ma dici a lei?” risposi indicando la mia amica dietro di me.
“No, tu devi entrare da quell’entrata lí” mi rispose lui con voce ancora piú rigida e indicandomi il secondo ingresso completamente deserto.
In quel momento ho iniziato a sentire un misto di emozioni negative che onestamente faccio fatica a descrivere.
“Ma perché?” chiesi con uno sguardo perplesso e incredulo. “Perché? che vuol dire? Io sono con i miei amici”
“Mi dispiace, è la regola.” Ribatte di nuovo il buttafuori.
Nei secondi successivi io e i miei amici si siamo guardati increduli e stupiti di quella che era “la regola”. Insomma eravamo quattro ragazzi e una ragazza… vestiti normali e con grandi sorrisi pronti a passare una serata insieme. Nota degna di rilevanza a questo punto è che io sono un uomo di colore nero; peró davvero, é questo ció che sta succedendo?
Mi stavano davvero dicendo di usare un’altra entrata riservato ai neri?
Dopo i miei e i nostri continui perché, le risposte standard dal buttafuori (a sto punto un pó in imbarazzo) sempre sul “è la regola”, si avvicina il ragazzo che mette i braccialetti all’entrata e gli dice “dai, per questa volta fallo passare”.
Il senso di incredulità era totale, la rabbia saliva e l’umiliazione si faceva strada.
Possibile che nel 2017 “i neri” abbiano un ingresso diverso dai “bianchi”?
Assordo, inammissibile, vergognoso. Il mio caro amico mi disse all’orecchio “io mi vergogno di essere italiano” ma io di che cosa mi dovevo vergognare? Sono italiano e vengo trattato come si tratta un animale?
Inizialmente volevo lasciare stare ma sarei stato ipocrita. Sono laureato in giurisprudenza, sto facendo un master in diritto internazionale a Londra ed ho da sempre la voglia e speranza di migliorare le cose combattendo anche e soprattutto le discriminazioni.
Lasciare perdere sarebbe significato tradire tutto quello per cui ho lavorato fino ad ora, i miei principi e i valori per me sacri. Lasciar perdere significherebbe dare forza e questo tipo di trattamento e di regole.
Io che pago per entrare in un luogo pubblico non posso in un alcun modo essere soggetto ad un atto di puro razzismo cosí ingiustificato e umiliante.
Lotteró in ogni modo legale possibile per far sí che chi abbia pensato una regola del genere e il locale che lo applica non lo possa piú fare. NON PUÓ ESISTERE!
Sono molto deluso, triste, e mi sento ripudiato dal paese che dovrebbe rappresentare casa mia ma che raramente lo è stato e ormai non lo è piú.
Al di lá delle opportunitá lavorative, se me ne sono andato é stato anche per via di questi episodi sempre piú frequenti, e in questo momento non credo di essere mai stato cosí felice di abitare a Londra.
PS: Si tratta di una serata Mo.Ma che per quanto mi è stato spiegato ha solo in affitto il locale KYI (di Baggiovara) il venerdì sera.
Lo staff dunque è del Mo.Ma quindi “la regola” pure.” -Abi

Che aggiungere? Sono incredula. Seriamente, non so che dire. Mi vergogno del mio Paese in momenti come questo, mi vergogno di tanta della gente che lo popola. Non capisco come cose di questo genere possano accadere, come possano essere anche solo pensate.

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Immagine dalla pagina Wequal

Ecco a voi, signori, una delle innumerevoli sconfitte quotidiane del genere umano.

Abi, spero tu abbia successo in questa piccola grande battaglia e così come nella vita. Vorrei dire e dirti tantissime altre cose ma giuro, in questo momento ho un peso sullo stomaco che blocca l’afflusso dei pensieri e lascia solo spazio allo sgomento.

S.